26 jul 2011

Mina Spadavecchia: "Ogni anno paghiamo consistenti tasse universitarie per investire in un futuro incerto"


Intervista a Mina Spadavecchia

Credi che l’esperienza universitaria oltre ad una crescita culturale, stia contribuendo anche alla tua crescita personale? Se si, sotto quali aspetti?
Sì. Penso che l'esperienza universitaria mi abbia aiutata a crescere, maturare, a farmi capire meglio chi sono e chi voglio diventare.

Credi che l’attuale situazione dello stato italiano sia favorevole all’avvicinarsi di voi giovani al contesto lavorativo?
Assolutamente no. Nessuna legge ha fatto realmente qualcosa per aiutare noi giovani a costruirci un futuro nel contesto lavorativo.

Quali sono le difficoltà che maggiormente ritieni di poter incontrare una volta entrata nel settore lavorativo?
Beh credo di andare incontro ad una vera e propria difficoltà di accesso al mondo lavorativo, che va via vi a diventando sempre più forte ed evidente. Paradossalmente lo stato italiano sembra porre il bastone tra le ruote agli studenti invece di agevolarli. Ogni anno paghiamo consistenti tasse universitarie per investire in un futuro incerto. Questa è la triste realtà dell’Italia del nuovo secolo.

Ritieni che il percorso formativo universitario possa essere gestito diversamente, considerando le risorse a sua disposizione?
Non saprei. Di sicuro trovo poco utile la formula dei 3 anni più 2 di "specialistica" o "magistrale", che dir si voglia, quando la laurea triennale non apre sbocchi lavorativi reali. Penso anche che sarebbe molto gradita una buona sinergia fra il mondo del lavoro e l'università cosa che non sempre avviene.

Credi che il tuo percorso universitario ti permetterà di evitare di fare i conti con il mondo del precariato?
Purtroppo no. Penso che tutti i giovani italiani, anche quelli non universitari, sono destinati al mondo del precariato: i pochi fortunati ci passeranno solo poco tempo, tutti gli altri ci resteranno a vita."

Un'intervista di Irene D'Alessandro

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