Mostrando entradas con la etiqueta Entrevistas. Mostrar todas las entradas
Mostrando entradas con la etiqueta Entrevistas. Mostrar todas las entradas

28 jul 2011

Marina Romano: "le situazioni lavorative che ho visto su tantissimi laureati non sono delle più felici"



Intervista a Marina Romano

Credi che l’esperienza universitaria oltre ad una crescita culturale, stia contribuendo anche alla tua crescita personale? Se si, sotto quali aspetti?
Non ho vissuto molto l'università, in quanto sono un lavoratore. Posso dire che su alcuni aspetti mi ha aiutata ad essere "autonoma", in quanto sono io a scegliere le modalità e i tempi con cui fare esami. Inoltre ho avuto modo di conoscere tante persone con le quali ho legato molto facilmente!

Credi che l’attuale situazione dello stato italiano sia favorevole all’avvicinarsi di voi giovani al contesto lavorativo?
Assolutamente no! In particolare nelle regioni del sud, dove anche le cosiddette aziende "serie" sfruttano i lavoratori, è letteralmente impossibile lavorare senza mortificare la propria persona e le proprie aspirazioni di guadagno, oltre che professionali. Parlo di situazioni ben specifiche, nelle quali i lavoratori (o per meglio dire, collaboratori, vista la natura dei contratti) vengono ripetutamente umiliati se non raggiungono gli obiettivi che l'azienda fissa, tutto questo per paghe misere, nelle quali non viene garantito nemmeno un fisso mensile, grazie ad innumerevoli "escamotage" che ogni azienda (in modo del tuo legale, questo è ciò che atterrisce) effettua. In altri paesi un lavoro part-time permette ai giovani di pagarsi gli studi, ma anche l'affitto di un appartamento, le spese varie. Un part-time "nostrano" a stento riesce a farci coprire le spese della benzina (quella che mettiamo per raggiungere il nostro posto di lavoro)...
Lo stato è in gran parte responsabile di ciò, in quanto rende legali delle azioni che sono inaccettabili. Inoltre non effettua i dovuti controlli sulle varie aziende, per controllare se i lavoratori sono in regola. E se qualcuno effettua una denuncia al ministero del lavoro o all'inps, ecco che si verificano situazioni da "scarica-barile", nelle quali ogni ufficio delega le responsabilità ad altri enti, facendoci smarrire in un labirinto burocratico dalle dimensioni esorbitanti. E' meglio non parlare, poi, del sistema pensionistico vigente in Italia...

Quali sono le difficoltà che maggiormente ritieni di poter incontrare una volta entrata nel settore lavorativo?
Ho già cinque anni di esperienza lavorativa alle spalle, con annessi contratti a progetto, contratto d'apprendistato, bancarotta fraudolenta da parte di un mio vecchio datore di lavoro (v. caso Omnia Network), perdita del lavoro, mobilità in deroga, cassa integrazione, causa all'azienda, scioperi, manifestazioni, comunicati stampa.... Insomma, ho 24 anni e già un bel casino alle spalle! Le più grandi difficoltà incontrate fino ad oggi sono: una mancata stabilità lavorativa (anche in casi in cui i contratti sembravano più "sicuri"). Tale mancanza di stabilità mi ha sottoposto anche
in una situazione di stress molto particolare, basti immaginare che nel giro di 6 mesi ho cambiato 4 lavori, sta a significare 4 ambienti nuovi, 4 corsi di formazione, 4 colloqui....
- Stipendi molto bassi, con fisso mensile inesistente (ho lavorato presso un'azienda nella quale se non raggiungevi 100 ore mensilli ti toglievano il fisso...e se le garantivi e vendevi un sacco...il fisso lo toglievano lo stesso per l'elevato numero di vendite... Sto parlando di un'azienda che è molto presente nel mercato delle telecomunicazioni. E' uno dei più grandi colossi in Italia, molto conosciuta da chi è "del mestiere", insomma, è una di quelle aziende che vengono definite "serie".
- Situazioni lavorative umilianti, con dei momenti che agli atti risultavano "briefing", ma in realtà erano continui rimproveri che spesso arrivavano a superare i limiti dell'educazione e del rispetto nei confronti dei lavoratori.
- Attività di telemarketing e teleselling molto stressante. I clienti erano dei residenziali, di conseguenza parliamo di continui insulti da parte dei personaggi che rispondevano al telefono. Nel migliore dei casi mi hanno minacciata di denunciarmi, poi quelli un pò meno gentili sbraitavano come animali prima di riattaccarmi il telefono in faccia, inoltre c'erano quelli che mi riempivano di parolacce... Questo era all'ordine del giorno per ogni operatore, almeno finchè ho lavorato sui clienti residenziali..
- Presenza di elementi validi che non venivano premiati dall'azienda, mentre ho visto degli emeriti imbecilli crescere professionalmente. Sono state licenziate persone validissime, sol perchè non erano fidanzate o imparentate con qualche team leader.
- Presenza di molti laureati in azienda, che non avendo trovato altro, hanno dovuto arrangiarsi rinchiudendosi in un call center (è una situazione avvilente).

Ritieni che il percorso formativo universitario possa essere gestito diversamente, considerando le risorse a sua disposizione?
Sono contraria ai vari tagli all'università e alla ricerca. Tuttavia non mi si può chiamare "evento culturale" una festa e farla passare per evento formativo per fregare soldi all'ateneo. Questo purtroppo succede (fu scritto anche su un giornale universitario). Il problema non è solo sulla quantità dei soldi, ma anche su come vengono gestiti. Inoltre, dal punto di vista organizzativo, lo studente deve accedere ad un iter formativo ampio. Non posso stare 3 o 5 anni in una facoltà e fare sempre gli stessi, identici argomenti su esami diversi! Inoltre si dovrebbe dare spazio maggiore ai laboratori e ai tirocini, che sono i veri "formatori", più di ogni testo universitario.

Credi che il tuo percorso universitario ti permetterà di evitare di fare i conti con il mondo del precariato?
Beh, spero vivamente di si. Anche se le situazioni lavorative che ho visto su tantissimi laureati non sono delle più felici. Sto studiando solo per sperare di non far parte di quella "massa" di laureati che non ce l'hanno fatta. Ma per fare ciò è necessario anche cambiare la mia "forma mentis", e pensare che, purtroppo, dovrò necessariamente cercarmi un lavoro fuori Napoli, molto probabilmente all'estero, se vorrò dare un futuro decente a me e ai miei figli (qualora dovessi averne un giorno).

Un'intervista di Irene D'Alessandro

27 jul 2011

Santi Cacciola: "la vita universitaria contribuisce ad una mia crescita personale..."

Intervista a Santi Cacciola

Credi che l’esperienza universitaria oltre ad una crescita culturale, stia contribuendo anche alla tua crescita personale? Se si, sotto quali aspetti?
Dal mio punto di vista la vita universitaria contribuisce ad una mia crescita personale negli aspetti della indipendenza e nella capacità di muovermi da solo nel mondo.
Credi che l’attuale situazione dello stato italiano sia favorevole all’avvicinarsi di voi giovani al contesto lavorativo?
Attualmente no.
Quali sono le difficoltà che maggiormente ritieni di poter incontrare una volta entrata nel settore lavorativo?Sicuramente sarà il dover trovar lavoro al di fuori del proprio comune di nascita, e quindi essere costretti a spostarsi lontano dalla propria terra, inoltre le scarse possibilità di carriera e di guadagno.
Ritieni che il percorso formativo universitario possa essere gestito diversamente, considerando le risorse a sua disposizione?Non so rispondere, quest'anno ci saranno tagli all'università quindi in futuro non saprei, ma per adesso le risorse mi pare siano state gestite bene
Credi che il tuo percorso universitario ti permetterà di evitare di fare i conti con il mondo del precariato?NO

Un'intervista di Irene D'Alessandro

26 jul 2011

Mina Spadavecchia: "Ogni anno paghiamo consistenti tasse universitarie per investire in un futuro incerto"


Intervista a Mina Spadavecchia

Credi che l’esperienza universitaria oltre ad una crescita culturale, stia contribuendo anche alla tua crescita personale? Se si, sotto quali aspetti?
Sì. Penso che l'esperienza universitaria mi abbia aiutata a crescere, maturare, a farmi capire meglio chi sono e chi voglio diventare.

Credi che l’attuale situazione dello stato italiano sia favorevole all’avvicinarsi di voi giovani al contesto lavorativo?
Assolutamente no. Nessuna legge ha fatto realmente qualcosa per aiutare noi giovani a costruirci un futuro nel contesto lavorativo.

Quali sono le difficoltà che maggiormente ritieni di poter incontrare una volta entrata nel settore lavorativo?
Beh credo di andare incontro ad una vera e propria difficoltà di accesso al mondo lavorativo, che va via vi a diventando sempre più forte ed evidente. Paradossalmente lo stato italiano sembra porre il bastone tra le ruote agli studenti invece di agevolarli. Ogni anno paghiamo consistenti tasse universitarie per investire in un futuro incerto. Questa è la triste realtà dell’Italia del nuovo secolo.

Ritieni che il percorso formativo universitario possa essere gestito diversamente, considerando le risorse a sua disposizione?
Non saprei. Di sicuro trovo poco utile la formula dei 3 anni più 2 di "specialistica" o "magistrale", che dir si voglia, quando la laurea triennale non apre sbocchi lavorativi reali. Penso anche che sarebbe molto gradita una buona sinergia fra il mondo del lavoro e l'università cosa che non sempre avviene.

Credi che il tuo percorso universitario ti permetterà di evitare di fare i conti con il mondo del precariato?
Purtroppo no. Penso che tutti i giovani italiani, anche quelli non universitari, sono destinati al mondo del precariato: i pochi fortunati ci passeranno solo poco tempo, tutti gli altri ci resteranno a vita."

Un'intervista di Irene D'Alessandro

8 dic 2010

Irene D'alessandro: "nuestro país, es un país de viejos, poco atentos a las necesidades de los jóvenes..."


En un viaje de 5 horas en tren de Fano a Torino conocí a esta peculiar joven, llevaba cinco maletas a cuestas y un mundo lleno de sueños, dispuesta a terminar su carrera universitaria, en el norte de Italia, ya que en Napoli no podía terminar su especialización. Este viaje coincidía con las manifestaciones por la "reforma Gelmini" que prevé el recorte de 8.000 millones de Euros y el despido de miles de profesores, así que la entrevista tomó su propio rumbo a través de los días y quiero compartir las respuestas de Irene:

¿Es fácil estudiar en Italia?

No es fácil estudiar en Italia porque la mayoría de las universidades italianas tienen ausencia de relación directa con el mundo del trabajo, y la mayoría de los estudiantes están bien preparados desde el punto de vista teórico y no desde el punto de vista práctico.

¿Qué significa para un joven italiano el recorte del presupuesto para la educación pública?
Los recortes presupuestarios para un joven italiano representan el fin de la esperanza de un futuro positivo de trabajo, lamentablemente. En los últimos días, los jóvenes italianos de todas las universidades nos estamos mostrando en contra de la reforma Gelmini, es una reducción sustancial del presupuesto para las universidades públicas y especialmente en las universidades está dañado la figura del profesor, que se ve obligado a ir para encontrar trabajo en el extranjero. Por desgracia, nuestro país, es un país de viejos, poco atentos a las necesidades de los jóvenes en el mundo del trabajo.

¿Se puede costear la educación privada?
No, absolutamente no; una familia italiana promedio simplemente no puede permitirse el lujo de pagar los estudios de sus hijos en una universidad privada. Los costos de estas universidades son excesivas y en Italia a pesar de ello el gobierno tiende a centrarse en estas universidades, en detrimento de las empresas públicas y es cada vez más desastroso, tanto para las estructuras, como para los servicios que ofrece.

Si tienes que ir a otra ciudad italiana para estudiar ¿a que retos se enfrentan?
Para los estudiantes residentes, que se desplazan a estudiar a otras ciudades, las universidades de estos lugares ofrecen becas o dinero que en los últimos años se están quedando en el olvido. El dinero disponible no es suficiente para cubrir los gastos de casa para alquilar, libros, transporte público, tasas de matrícula. Por supuesto, esto no hace más que dar lugar a una fuerte reducción en el número de estudiantes que deciden trasladarse a otra ciudad para continuar sus estudios.

¿Los estudiantes extranjeros se adaptan a las universidades italianas?
En cuanto a los estudiantes extranjeros, la situación varía de país a país. Cada país cuenta con su propio servicio de Erasmus a su manera, proporcionar a los alumnos las cantidades estándar de dinero para los gastos que deben cubrirse, y en función del país de origen o no, puede ser muy dificultoso por los costes de gestión. En cuanto a organización de cursos, puedo decir que un amigo mío que se encuentran Valencia (España) lo ve realmente ridículo, porque los cursos de italiano son muy teórico y poco centrado en la práctica. Creo que este es un problema importante en la organización interna de la universidad italiana.

11 jul 2009

¿Cuánto tiempo pasas en Twitter diariamente?



Preguntarme eso es como preguntarle a Tiger Woods cuánto tiempo pasa jugando al golf. “Es lo que hago”. Si estoy en el ordenador, estoy en Twitter. Y yo estoy en el ordenador ocho horas por día. Cuando no estoy en el ordenador, uso TweetFlip o Tweetie para marcar tweets favoritos y verlos más tarde con TweetDeck.

Entrevista hecha a Guy Kawasaki.

Ver el contexto de la pregunta y el resto de la entrevista en alt1040.

Guy Kawasaki en Wikipedia.

21 abr 2009

Giuliana Danzè: La musica è un linguaggio universale che arriva al cuore di tutti

Nella prima edizione del programma televisivo "Ti lascio una canzone", ha partecipato una giovane che ha conquistato i cuori di molte persone per la sua forte, squisita e sorprendente voce, il suo nome è Giuliana Danzè

Da quel momento, il nostro blog, in special modo il suo redattore Alberto Cardenas Almeida, ha seguito da vicino la giovane promessa, diffondendo alcuni video e contattando Giuliana per mezzo della Sra. Lilly Fusco, fino ad ottenere in esclusiva per i lettori di "Variedad Plus" e "Giovani Venezuela" l'intervista seguente...    

Tu pensi che il programma televisivo "Ti lascio una canzone" ti hai aperto la porta al successo? 
Non credo, forse mi ha dato un pò di notorietà, ma il successo è un'altra cosa. Sicuramente ho fatto un'esperienza straordinaria che mi ha permesso di imparare molto ma da qui ad arrivare al successo dovrò fare ancora tanta strada. 

Tu sei molto giovane, hai paura del successo? 
Per il momento non mi pongo il problema, il mio unico obbiettivo è continuare a studiare tanto sia canto che pianoforte….quando arriverà il momento ,se arriverà ,vedremo come affronterò il successo. 

Che tipo di canzoni ti piacciono e quali sono i tuoi artisti preferiti? 
Amo la musica in generale…la bella musica….amo Mina, Lara Fabian, Jennifer Hudson, Jennifer Holiday…e Whitney Houston.  

Saresti in grado di cantare in spagnolo? 
Certamente una delle cose che faccio è lo studio delle lingue e infattiseguo lezioni private di inglese francese e spagnolo. 

Hai mai pensato di venire in Sud America? 
Magari!!!! Se mi chiamate arrivo subito…perché so che il Sud America è un paese ospitale e caloroso….mi piacerebbe molto visitarlo, oltretutto ci sono tanti italiani da quelle parti e ne approfitto per salutarli tutti….un grande abbraccio a tutti gli italiani che vivono in Sud America….  

Un messaggio è per chi ama la musica e il lettori di Variedad Plus. 
La musica è tutto per me….mi da emozioni incredibili è il mio modo di comunicare con il mondo perché è un linguaggio universale che arriva al cuore di tutti….spero che un giorno anche la mia musica arrivi al cuore di tanta gente….questo è il mio sogno!

PER CONCLUDERE ALLEGO UNO DEI VIDEO DELLA BRAVISSIMA GIULIANA DANZÉ  


17 oct 2008

Los periodistas están aterrados, no quieren saber nada de Blogs





Chris Nolan es la fundadora y editora del sitio web estadounidense Spot-on.com, dedicado a la actualidad política. Se trata, además, de una verdadera experta en periodismo digital. Su portal está compuesto por tan solo 14 periodistas que están dispersos por el mundo (escriben desde Pekín, Nueva Delhi, Beirut, Valencia, El Líbano, varias ciudades de los Estados Unidos ) y su principal cliente no es menor: The Washington Post.

Antes de montarse sobre la tecnología para fundar su propio periódico, escribía sobre las novedades en la materia. Lo hizo para algunas de las más prestigiosas publicaciones, tales como The New Republic , Fortune , Business 2.0, Conde Nast Traveler y también para el Post.

Entrevistada en San Francisco por el diario La Nación, Nolan reflexionó sobre este fenómeno que crece y que condiciona, cada vez más, la existencia de los periódicos impresos.

"Antes de la era de Internet –dijo a La Nación- el editor de cualquier publicación de pueblo o ciudad podía darse el lujo de disparar en voz alta: ´La gente nos va a leer de todas formas porque nosotros somos el diario del lugar . Pero ese tipo de fanfarronadas, por suerte, ya comienza a ser parte del pasado: hoy los lectores son cada vez más inteligentes y tienen, además, una amplia variedad de opciones a un clic de distancia. Por eso, el gran desafío de los medios gráficos no consiste más en retener a sus viejos lectores sino en hacer lo imposible para que vuelvan, ya que el zapping online , les guste o no, es inevitable".

Tiene una gran preocupación por la falta de actualización de los periodistas clásicos.

"La mayoría de los periodistas del mundo off-line están aterrorizados con Internet porque temen perder sus empleos; por eso no quieren saber nada ni con blogs, bloggers o páginas online ", señala Nolan.

Sin embargo, se apresura en aclarar algo fundamental para el periodismo digital: “no perder las grandes plumas”. Una premisa: “Internet no quiere decir que haya que descuidar la calidad de la prosa”.

Finalmente, consultada sobre los cambios que introdujo en el ejercicio del periodismo en Internet, Nolan responde:

“Uno de los cambios más radicales de la Era Digital, que aún muchos de los grandes periodistas estadounidenses no han comprendido, es que el tono personal es sumamente importante: ahora se trata del periodista hablándole directamente al lector en primera persona y con un toque decididamente personalizado. Por eso insisto: es fundamental que las redacciones conserven a quienes tienen grandes habilidades para escribir”.

(Fuente mdzol.com ) (Foto: Chris Nolan)

15 oct 2008

Vídeo: Redes sociales con límites


Reportaje de TV sobre la búsqueda de empleo , la reputación en internet y las redes sociales profesionales.

Entrevista Enrique Dans (profesor Instituto de Empresa y blogger), y Pedro Sánchez Pernia (Director General Viadeo.com)

3 jun 2008

Italo y su "Tren al sur" (Parte II)

La primera parte de esta entrevista ya fue publicada y quedaban preguntas por contestar por parte de nuestro amigo chileno, Italo Martínez. A continuación se las publico:

¿TIENES UNA EXPERIENCIA O ANÉCDOTA EN LOS TRENES? 
En realidad tengo un montón de anécdotas y situaciones en los trenes. Pero hay una que particularmente me emociona cuando la recuerdo y te hace ver lo enorme que es el alma de un Ferroviario. En el Año 2001 en la Estación de Mariquina (200 kms al Sur de Temuco, estaba esperando recibir un tren de carga y cuando aparece la gran Mole que es un Locomotora tipo 23.000, con 1.100 toneladas de carga, veo que súbitamente empieza a detenerse en un lugar que no estaba previsto. Cuando veo que el Maquinista se baja y corre unos metros adelante y de entre los durmientes recoge 8 patitos recién nacidos que no podían saltar los rieles mientras la Pata madre volaba desesperada alrededor de los rieles. Eso sí que fue un gesto de enorme nobleza... detener tal cantidad de Fierros cargados para salvar a esas criaturas. Como para enmarcarlo!!.

SIENDO QUE ESTÁS VISIBLE CASI EN TODAS LAS FOTOS DE TU BLOG ¿QUIÉN TOMA LAS FOTOS? 

Es difícil de creer, pero en un 99% las fotos me las tomo yo solo. Programo la cámara, busco el ángulo que más me gusta y listo!!. Ya me he vuelto un experto en ubicar la cámara en un cerco, en el suelo, en la parte que el ángulo me complazca. Hay ocasiones, pero son muy pocas, en que le pido a mi Esposa o a algún amigo que me tome la foto. Pero me gusta que la foto lleve mi sello, y casi siempre ando de viaje solo.

APARTE DE TRENES ¿QUE OTRAS FOTOS TIENES? 
Tengo una gran cantidad de fotos de Rucas Mapuches, utensilios y armas Mapuches, maquinarias antiguas, reliquias urbanas, animales, árboles nativos de Chile, volcanes, lagos, ríos, y los bustos o estatuas de Próceres de Chile y Latinoamérica que obtengo en cada ciudad a la que visito. Muchas fotos ligadas a la historia de Chile, como museos naturales (Fuerte de Niebla), etc.

¿ES VILLARRICA UN PARAÍSO? 
Si, lo es. Villarrica tiene la particularidad que posee un lago que lleva su mismo nombre y que a menos de media hora tienes de todo lo que la naturaleza te puede ofrecer… bellos bosques nativos, volcanes, termas, nieve, ríos. Villarrica es un Paraíso para el que goza con la naturaleza.

¿COMO PUEDES CONVENCER AL LECTOR DE VARIEDAD PLUS QUE DEBE VISITAR CHILE?
Aparte de todo lo que he mencionado en el punto anterior, en Chile, y sobretodo en el Sur, que es donde yo vivo, la gente es muy cariñosa, acogedora. El paisaje y el contacto con la naturaleza es increíble. Puedes navegar y conocer parajes inimaginables, practicar la pesca deportiva, interactuar con los animales, conocer la cultura mapucha que es rica en productos alimenticios y finos artesanos de la madera. Si quieres conocer el Paraíso antes de morir... Visita El Sur de Chile.  

¿SI PENSARAS EN HACER UN BLOG, QUE NO FUERA DE FOTOS, QUÉ TEMÁTICA TENDRÍA? 
De hecho lo estoy preparando... Mi próximo Blog será uno en el que reuniré toda la Poesía que he escrito en estos últimos 23 años. Porque creo que debo compartirla y a la vez recibir la crítica del lector. Mi poesía ha estado guardada en mi casa toda la vida y ya es hora de que conozca la Luz.

(Fin de la segunda parte y de la entrevista)

De seguro que conocer a Chile desde la óptica que lo plantea Italo hace que uno vea muy atractiva la idea de tomar un avión muy pronto y estar por aquellos parajes hermosos y no es solo por que sea la óptica de él, sino que además con el apoyo visual de sus Blogs, le da autoridad y argumentos para decirnos a todos los lectores que es un lugar para no dejar de visitar, es especial el sur de Chile, en donde seguro encontraremos a Italo con su “Tren al Sur".

El Blog de Italo. Vida de trenes.
Otros Blogs de Italo: Italo Chileno y Alguna vez fui Poeta.



2 jun 2008

Italo y su "Tren al sur" (Parte I)

El Blog Variedad Plus contactó muy al sur de Sudamérica, en Villarrica, Chile, a Italo Martínez Rival de la Empresa “Ferrocarril del Pacifico S.A.” para ser entrevistado. Aunque él no es de la banda Los Prisioneros, tiene su “Tren al sur” en el cual se desempeña como Supervisor de Carga.

Entre las cosas que hace a diario nuestro colega de la Blogósfera está su trabajo relacionado con los trenes y llevar a sus blog fotos muy hermosas relacionado con su empleo, entre otras fotos, si se dan una vuelta por su blog (
http://vidadetrenes.blogspot.com/), se darán cuenta de lo que les comento.

Esta fue la entrevista que me concedió la cual será publicada en dos partes:

¿CÓMO COMENZASTE EN LA BLOGÓSFERA? Era un asiduo visitante de diversos
Blogs, en los cuales se comentaba de muchos temas. Y me nació la idea de mostrar la gran cantidad de fotos que obtengo en mis viajes para mostrar Ciudades de Chile, no utilizando tantas palabras, sino más bien la óptica desde la gráfica de una fotografía.

¿POR QUÉ UN BLOG CON MUCHOS TRENES? Provengo de una familia netamente ferroviaria, mis Abuelos, mi Padre, Tíos y hermanos, trabajaron y trabajan actualmente en Ferrocarriles. Mi casa de niño estaba a 3 metros de la línea. Crecí entre sonidos de tren, escuchando las historias de mi Padre, y éste es un pequeño homenaje a mi padre, a mi familia en general y porque los trenes me provoca
n amor y nostalgia por otros tiempos. 
 
¿SON LOS TRENES PARTE DE TU VIDA? Hay un poema que escribí a mi Padre en 1993 y que en una parte dice. "Siento el llamado de los trenes,... los trenes me recorren la sangre y quieren llevarme más cerca de ti". Creo que ahí reflejo claramente lo que los trenes significan en mi vida. Es un amor que es difícil explicar. Pero cuando siento un tren a la distancia, algo en mi cuerpo vibra y sé que me siento muy conectado a esos fierros.

¿QUÉ ES LO MEJOR Y LO PEOR DE UN TREN? Lo mejor, obviamente que viajar en ellos, poder desplazarte si no quieres irte sentado, absorber sus ruidos que te conectan con un
tiempo nostálgico y lejano que se fue. Lo malo, no podría encontrarle algo malo a un tren.

¿CÓMO ES LA RED FERROVIARIA EN CHILE? La red ferroviaria en Chile está conformada por una línea Central que une Santiago con el Extremo Sur de Chile en Puerto Montt. Con una infraestructura de buen nivel, con tramos con y sin electricidad. Hay además pequeños ramales que han sobrevivido a los años y aún son utilizados por algunos trenes de carga. En Chile, las malas administraciones han estado matando lentamente este efectivo medio de transporte.

¿AL PASAJERO LE GUSTA VIAJAR EN TREN? Si, por supuesto,... recientemente se habilitó el Ramal Victoria - Puerto Montt (450 kms aprox.) y tuvo una excelente acogida por parte de los usuarios. Muchos de ellos nunca habían sentido la sensac
ión de viajar en un tren. Tú lo ves y lo notas en sus rostros, en la alegría con que van mirando tras la ventana. En la expectación que causa cuando el tren hace su entrada y la gente se maravilla aún con presenciar ese evento.

¿CUANDO ESTÁS EN UN TREN, EN QUÉ Y QUIÉN PIENSAS? Siempre que voy en un
tren me conecto con mi Padre... incluso le pido que me cuide en el viaje o la maniobra. Pienso en que hace muchos años atrás quizá él ya hizo la labor que yo estoy haciendo. Me vienen ideas para escribir poemas. Cada momento del viaje es un viaje al pasado, cuando yo era un niño y veía a mi Padre trabajar en los rieles.

¿CUAL ES LA RUTA QUE MENOS TE GUSTA Y LA QUE MÁS TE GUSTA? Es difícil contestar esa pregunta ya que por geografía Chile es muy variado y hermoso. Pero si debiera elegir una Ruta la que más me gusta, sería la Ruta de Victoria a Lonquimay (que actualmente no está habilitada)... Una ruta llena de Forestación nativa, de cerros, de Ríos y Saltos de Ríos... una conexión total entre los fierros y la naturaleza. La que menos me gustaría sería entonces, la Ruta de Temuco a Santiago, pues el paisaje es menos forestado y el verde del Sur se va perdiendo. (Fin de la primera parte de la entrevista a Italo) 


En una pronta entrega Italo Martínez nos estará respondiendo a las siguientes preguntas:

  • ¿TIENES UNA EXPERIENCIA O ANÉCDOTA EN LOS TRENES?
  • SIENDO QUE ESTÁS VISIBLE CASI EN TODAS LAS FOTOS DE TU BLOG ¿QUIÉN TOMA LAS FOTOS?
  • APARTE DE TRENES ¿QUE OTRAS FOTOS TIENES?
  • ¿ES VILLARRICA UN PARAÍSO?
  • ¿COMO PUEDES CONVENCER AL LECTOR DE VARIEDAD PLUS QUE DEBE VISITAR CHILE?
  • SI PENSARAS EN HACER UN BLOG, QUE NO FUERA DE FOTOS, ¿QUÉ TEMÁTICA TENDRÍA?
Segunda Parte de la entrevista.

25 may 2008

Cliente insatisfecho dice adiós a Movistar y lo publica en un Diario

Por el blog Las cosas que he visto, me he enterado de lo que publicó el Sr. José León en el Diario El Carabobeño, por cierto, es muy curioso la forma de hacer su reclamo, pero ante tanta falta de atención por parte de Movistar - Venezuela, no le quedó otra alternativa de publicar este aviso

Como lo pueden notar, el anuncio dispone de su número de teléfono móvil, un Movilnet, así que decidí llamarlo para enterarme de sus motivos para decir "adiós a Movistar".

9 ene 2008

LAS COSAS DE NÉSTOR

De la gran cantidad de blogs que hay en Uruguay hay uno que llama la atención por su manera de exponer los temas de manera diáfana y sencilla, su cordial administrador accedió a esta entrevista que merece un buen análisis por parte de los lectores de Variedad Plus, análisis que cobrará aun más valor si releemos sus respuestas a las interrogantes varias veces y reflexionamos en los puntos de interés por parte de los lectores.

¿Cual es el objetivo y temática del Blog Las cosas de Néstor?
La temática del blog es lo que hemos llamado (con un conjunto de amigos) Desarrollo Inteligente Responsable, para sustituir a las palabras Desarrollo Sustentable, que han adquirido una lamentable prédica ecologista acientífica. La idea es difundir el conocimiento científico necesario para que las personas puedan tomar decisiones responsables basadas en información científica precisa y contrastable, no en opiniones seudocientíficas. La idea es que cada artículo se refiere a problemas concretos que afectan hoy a la sociedad y tratan de disipar (o al menos poner en términos justos) las dudas y preocupaciones que las personas tienen respecto a la afectación de sus posesiones, su trabajo o la salud suya, de su familia o de los animales con los que produce. Por ahora sólo hemos tocado en profundidad el tema pasteras, pero tenemos mucho más en agenda. La declaración completa de propósitos es el primer artículo del blog, que está permanentemente linkado en el footer de cada página. Te recomiendo leerlo para entender mejor mis propósitos.

¿Que significa ser un ciudadano preocupado por su país, su gente y su tiempo?
Significa intentar volcar los conocimientos para explicar los problemas que enfrenta hoy las personas de mi país. Enfaticé el concepto de ciudadano, porque como uruguayo estoy muy concernido con la civilidad, la participación de la polis en la resolución de los problemas actuales que permitirán a esta y posteriores generaciones elevar su calidad de vida. No estoy interesado en tratar problemas del pasado, sino en inyectar espíritu para poder transformar el futuro.

Para ti ¿cual es el "limite" de un Blog?
Es difícil decir si tiene límites. Desde el punto de vista de la comunicación, un blog nunca va a ser mejor que quien lo dirige. Si la persona que escribe los artículos es perezosa y no innova, el blog va perdiendo su motivación. Si no consigue atraer al público deseado le falta penetración. A diferencia de un espacio radial o en la televisión, no ocupa un lugar fijo en el dial, con lo cual encontrarlo puede ser difícil (compará los millones de blogs existentes con los pocos miles de canales de audio o vídeo). A diferencia de un diario, su actualización no es tan sistemática ni frecuente. Yo lo compararía más bien a una revista semanal, pero donde sólo tenés unos pocos artículos y todos escritos por la misma persona. Es en cierta forma parecido a un show como el de David Letterman donde en lugar de entrevistar personas entrevistas al mundo y sus problemas desde tu propia óptica. En el blog se discuten las ideas de una persona y consecuentemente es un medio idóneo para un político, un pensador, un filósofo, un intelectual, pero al mismo tiempo le da voz a las personas. Los diarios han visto este potencial y ahora admiten comentarios en sus noticias, lo que ha atraído a muchas personas. Los blogs tienen ciertas limitaciones tecnológicas propias (que se van superando con el tiempo) y las limitaciones de falta de conocimientos tecnológicos de muchos bloggers, que simplemente tienen habilidades muy limitadas y aceptan lo que viene como viene. En mi opinión, un blog puede tener una influencia ilimitada en la formación de opinión de las personas, aunque claro siempre en función de las limitaciones de su autor. Para mi van a ser un elemento fundamental de las futuras campañas políticas y deberían aparecer mecanismos de archivo independientes de su autor, para evitar que el acervo de información (y de toma de posiciones) de personas importantes se pierda o se cambie arbitrariamente.

Lo de arriba tiene que ver con el contenido en si. Hay otra serie de aspectos que ponen límites más difusos. La dinámica de un blog en particular la impone su administrador, y de alguna manera debe ser el que marque los límites no sólo temáticos sino también de conducta y estilo, así como éticos y relativos a la libertad de expresión. Hay límites que son explícitos (están en el footer del blog) y otros que están implícitos (por ejemplo, el respeto, la buena educación, el no al mobbing, el no a la pornografía, el no a los argumentos ad hominem). La idea es que el blogger de alguna manera tiene que balancear la libertad de opinión y de información con que los participantes se sientan cómodos en el entorno. Obviamente con el tiempo se va desarrollando una microcomunidad en torno al blogger, con gente que confía en ese blog para encontrar determinado tipo de información, análisis u opinión que de alguna manera influye en su vida real. Es el blogger el que tiene que poner límites que permitan a las personas no ser agredidas (basándose en la impunidad de las identidades anónimas) y que los temas que se tratan sigan una cierta línea argumental razonable, llegando a ejercer la censura si eso es necesario.

Veo que eres una persona muy culta, en vista de eso ¿Que personaje prominente antiguo tendría un blog hoy día? Explique.
Pienso que prácticamente todos los filósofos o políticos cuyo conocimiento nos ha llegado a través de publicaciones. Todos aquellos que usan la palabra para pensar o para fabricar sueños y transmitir ideas. Desde Espinoza hasta Kant, pasando por Aristóteles, Locke, Marx, Wittgenstein, etc. Ayer discutía esto con una persona muy inteligente y criteriosa que sin dudar pudo apuntar a los aspectos que se ve que inconscientemente yo tenía en mente al mencionar a estos filósofos. Kant, me señalaba, era un idealista, que creía en la razón como guía, que penetrando a la sensibilidad y en armonía con ella era capaz de ofrecernos conocimientos plenos y verdaderos. Junto con ello, tenemos en Kant la fascinación por una idea del mundo empírico y natural. Y de Locke me señalaba su afirmación de que la mente de una persona en el momento del nacimiento es como una hoja en blanco sobre la que la experiencia imprime el conocimiento, y que no creía en la intuición o teorías de las concepciones innatas. También mantenía que todos los individuos nacen libres, independientes e iguales. Decía que la fuente de las ideas es la experiencia. Obvio que hoy sabemos que la hipótesis de la tabula rasa es incorrecta y que hay un marco de concepciones innatas en las cuales se pueden desarrollar las ideas formuladas en base a la experiencia, pero es claro por qué se me ocurrió citar a Locke.

Yendo a la esencia del blog, que es la comunicación frecuente del escribidor (usualmente bien identificado) con sus lectores usualmente anónimo, lo que me planteo es lo que hubiera hecho un Platón si hubiera usado este instrumento -acaso sus sombras en la caverna o sus conversaciones con Fidias o los demás, no son una forma de las personas que se mueven detrás de los nicks anónimos? Lutero por ejemplo, pudo desarrollar su influencia gracias a que Gutenberg lo había precedido y hecho posible la impresión de la biblia que toda persona podía tener en su hogar e interpretar a gusto. En general asocio al blog con las ideas de Libertad e Igualdad, así como el balance de poderes y la democratización del acceso a la información. No sólo es fácil hoy día tener un blog, sino que es fácil dejar opiniones en los blogs de los demás. El administrador (blogger) tiene la fuerza de ciertos instrumentos, pero el comentarista tiene también la fuerza de su anonimato relativo para contrapesar. Imaginemos a Voltaire escribiendo un blog en lugar de sus Cartas a los Ingleses, o a Montesquieu desarrollando su teoría del contrapeso de poderes en forma práctica con blogs donde puede testearse directamente la "voz del pueblo".

En fin. Creo que lo difícil sería encontrar personalidades que hayan destacado en la antigüedad por sus características positivas, que se echaran atrás ante la idea de un blog. Quienes no lo soportaría, claro, son los enemigos de la democracia, los que opinan que el verticalismo es la mejor relación entre el pueblo y sus autoridades, los que pretenden que la acción de las cúpulas iluminadas es mejor que el consenso o las decisiones democráticas tomadas por un conjunto de personas. A escala por supuesto, un blog es parecido a un político ateniense hablando en el ágora (que los había bueno y malos, vamos) o, en una versión más humilde, al cajón sobre el que se subían quienes en Londres exponían sus ideas a cuatro o cinco parroquianos reunidos.

¿Que anécdota tienes en la Blogosfera?
Conocer personalidades virtuales con las que he mantenido relaciones extensísimas (de años) sin conocernos personalmente. Conocer a otras virtualmente, luego conocerlas en persona y descubrir que en realidad ya nos habíamos conocido personalmente años ha. Y también sufrir profundas decepciones. Darse cuenta lo adictivo que puede resultar el ciberespacio y las relaciones virtuales, ver que cuando algo a lo que estábamos acostumbrados en la blogosfera cambia radicalmente o se termina, uno sufre un sentimiento análogo al de la pérdida en el mundo real. Y, aunque parezca mentira, también encontrar muchos de los propios defectos o virtudes reflejados en las personas que se acercan a comentar lo que uno escribe, y usar ese conocimiento como un "conócete a ti mismo!" que a uno le sirve inmensamente en el mundo real.

Y finalmente, cuéntanos algo interesante sobre Uruguay
Uruguay es un país pequeño para los estándares americanos, aunque tanto o más grande que muchos europeos. Tenemos 3.3 millones de personas solamente con gran preponderancia de gente adulta y baja natalidad, así que nuestros problemas son similares a las sociedades maduras en Europa. El uruguayo es en general una persona bastante humilde y honesta, con gran respeto por la institucionalidad y mucho aprecio por la democracia. Le encanta discutir, sobre todo de política, y es lento para actuar. Tenemos leyes sociales muy avanzadas, que desestimulan mucho la innovación, pues se tiende a otorgar demasiados derechos sociales sin contrapartida de esfuerzo personal, fruto de una concepción antigua de sociedad paternalista y estatista. Eso está cambiando lentamente y modestamente pretendo ser parte de los que motivamos ese cambio. Tenemos hermosas playas y disfrutamos demasiado la vida tranquila, con lo que Montevideo comparada con Buenos Aires por ejemplo tiene un aire provinciano bastante apreciable. La gente en promedio es relativamente bien educada y los estándares de alfabetismo, penetración de internet, esperanza de vida, servicios de salud, prestaciones sociales, confianza en la democracia, falta de corrupción etc, nos sitúan generalmente en el 2do lugar de América del Sur después de Chile, al que aventajamos en otras cosas, como por ejemplo una mejor distribución de la riqueza y una menor brecha entre ricos y pobres. [Fin de la entrevista]

Estoy seguro que han podido apreciar esta buena entrevista con Néstor, podemos ir a su blog en el siguiente enlace: http://lascosasdenestor.blogspot.com/

14 may 2007

Il calcio e uno sport senza frontiere

A seguito dell'ingresso di Variedad Plus nel sito italiano BlogItalia, ho trovato una piacevole sorpresa nella sezione "sport": un blog italiano che si occupava di calcio sudamericano, in particolare della Coppa Libertadores. Tra le squadre menzionate c'era il Caracas FC, tra altre squadre con maggiore tradizione calcistica del continente sudamericano.

Questo mi ha spinto a conversare con Pialbo e a pubblicare questa intervista (in italiano e spagnolo) per tutta l'America Latina e per i lettori abituali del mio blog Variedad.

Qual è l'origine del nome "ISCE Blog - Il calcio estero secondo noi"?
Isce è un gruppo di discussione (o newsgroup) italiano. L'acronimo sta per it.sport.calcio.estero.I ragazzi che partecipano al blog scrivono anche sul newsgroup. La maggior parte di noi scrive da anni sul Ng, che esiste dal 2003 e in alcuni periodi (ad esempio durante i mondiali) ha raggiunto anche 10.000 post al mese, a fronte di una media di 3.000-4.000. Il Ng si può consultare qui: http://groups.google.it/group/it.sport.calcio.estero/topics

Quanti collaboratori ha il blog e da dove scrivono?
La nostra squadra di blogger si compone di diversi validi elementi, tra cui Yanzot, Jun Misugi, Lars, Massimo (Switters), Pialbo e Rio (Massi). La frequenza dei post non è la stessa per tutti, ma ognuno fa quel che può. L'idea di creare un blog da parte dei partecipanti al newsgroup è venuta a Yanzot, http://yanzot.blog.lastampa.it/
La maggior parte di noi scrive dal Nord Italia.
Massimo scrive da Londra, sebbene sembra che gli articoli che aveva scritto siano "scomparsi". Rio (Massi) ed io scriviamo da Roma. Nicolas fa parte del gruppo, sebbene non pubblichi articoli, però ci lascia sempre qualche commento: è svizzero e si trova in Thailandia in questo momento.

Perché il contenuto del blog è basato sul calcio estero e non su quello italiano?
Il calcio è uno sport senza frontiere. In Italia il calcio, oltre ad essere lo sport nazionale, raggiunge i suoi massimi livelli, sia a livello di nazionale che a livello di squadre di club, cosa che non avviene altrove. Ma anche all'estero ci sono tantissimi campioni e squadre fortissime, e guardando una partita di calcio estero si possono anche apprezzare le differenze nell'interpretazione del gioco. Se ci interessassimo solo di calcio italiano sarebbe come porre un freno alla nostra passione! In Italia la passione per il calcio è forte come quella per le donne: rifiuteremmo per caso la compagnia di una ragazza straniera? :-)

Pensate di suscitare l'interesse dei lettori italiani pubblicando analisi e risultati di squadre di altri paesi?
Il blog ha il suo piccolo pubblico di appassionati. Molti si collegano in maniera occasionale ed altri arrivano dall'estero.

Per quanto riguarda coloro che non capiscono l'italiano, avete ottenuto un feedback positivo?
Principalmente il blog, essendo scritto in italiano, è diretto ad un pubblico italiano. La maggior parte degli accessi provengono infatti dall'Italia. Nicolas è svizzero, ma di lingua italiana. Il blog è molto legato al Ng, quindi immagino che il pubblico sia lo stesso: Italia, Inghilterra, qualcuno dagli Stati Uniti. E, dimenticavo, dal Venezuela! :-)

Pialbo, tu fai le analisi del calcio latinoamericano. Perché?
Il calcio argentino, che è stato il primo campionato sudamericano trasmesso in Italia, mi ha sempre affascinato. Avendo viaggiato e vissuto in Sudamerica ho amici che sono tifosi dell'una o dell'altra squadra e il calcio è sempre un buon ambasciatore: il primo argomento di cui si parla è sempre a proposito della squadra e dei giocatori preferiti :-) Inoltre, essendo io straniero, ai vari tifosi faceva piacere che diventassi tifoso della loro squadra, ed hanno cercato di convincermi, mi hanno portato allo stadio, etc. Così che ho avuto occasione di andare qualche volta allo stadio, di guardare le partite con loro, sia di campionato uruguaiano, argentino, peruviano che di Coppa Libertadores.

Ci sono differenze tra il calcio latino e quello europeo? Quali sono le differenze?
Ci sono molte differenze.
La più evidente è il budget su cui possono contare le squadre europee, che è immensamente superiore a quello di quasi tutte le squadre latine. Per questa ragione, la maggior parte delle squadre e dei tifosi sudamericani sanno che la permanenza dei campioni nella propria rosa è sicuramente temporanea, dal momento che tutti i buoni giocatori, nel giro di pochi anni, vengono acquistati da squadre europee. Ma il fatto che molti di questi giocatori vengano in Europa significa che grandi introiti possano arrivare al club dalle sue giovanili, ed il fatto che molte giovani promesse abbiano l'opportunità di giocare in prima squadra già a 17 o 18 anni (se non prima), cosa che non avviene affatto in Italia, dove la maggior parte delle squadre principali ha un'età media elevata ed è molto difficile per un giovane farsi spazio. Anche per quanto riguarda il calcio giocato, le differenze sono molteplici. Innanzitutto c'è molta differenza a livello di preparazione atletica. Qui ai calciatori è richiesto un grosso sforzo di allenamento, sia sul campo che in palestra. In molte delle partite di calcio sudamericano che ho visto, avviene un calo fisico nell'ultima parte della partita, mentre in Europa, e specialmente in Inghilterra, i giocatori devono correre al massimo fino al fischio finale. In secondo luogo, c'è l'aspetto tattico: in Italia la tattica è considerata quasi più importante del talento dei giocatori. Si usa molto la tattica del fuorigioco, difficilmente si abbonda con i dribbling, etc. Questo non significa però che in America Latina non ci sia spettacolo, anzi! Lì si lascia più spazio alle invenzioni e alle giocate individuali. Inoltre, non tutti i campionati latini sono uguali: il calcio brasiliano è molto diverso da quello, ad esempio, cileno o uruguaiano. Quello uruguaiano in particolare mi piace, perché mettono sempre molta grinta nel loro gioco e non si danno mai per vinti: è la famosa "garra charrúa".

Quali sono le tue aspettative per quanto riguarda la Coppa America, che si svolgerà tra poco in Venezuela?
La Coppa America è sempre un importante appuntamento per gli appassionati. Le squadre europee sicuramente osserveranno con attenzione la competizione e per i giocatori che faranno una buona prestazione la coppa rappresenterà l'occasione di ricevere una chiamata da qualche importante club. Io credo che il Venezuela possa organizzare una buona edizione del torneo. Le squadre favorite sono, ovviamente, Argentina e Brasile, Credo che il Venezuela e l'Uruguay possano fare una buona figura: molto dipenderà da quale delle due nazionali vinca il gruppo A.

Se doveste scegliere una squadra con i migliori giocatori del mondo in questo momento, chi scegliereste ruolo per ruolo? Qual è attualmente il migliore allenatore?
Abbiamo fatto un sondaggio e i migliori sono risultati essere:
GK - Cech (Chelsea FC)
DC - Carvalho (Chelsea FC)
DC - Nesta (AC Milan)
TD - Daniel Alves (Sevilla FC)
TS - Riise (Liverpool FC)
CC - Gattuso (AC Milan)
CAV - Kaká (AC Milan)
CD - Gerrard (Liverpool FC)
CS - Cristiano Ronaldo (Manchester UTD)
AT - Villa (Valencia CF)
AT - Drogba (Chelsea FC)
Allenatore: Rafa Benítez (Liverpool FC)

A disposizione: Buffon (Juventus FC), Materazzi (Inter FC), Agger (Liverpool FC), Maicon (Inter FC), Essien (Chelsea FC), Messi (FC Barcelona), Totti (AS Roma).

Una domanda per concludere: sarà possibile vedere Lionel Messi con la maglietta del Napoli?
Sicuramente sai che il Napoli, purtroppo, non è più quello dei tempi di Maradona: io credo che, a meno che Bill Gates non compri il Napoli nei prossimi mesi, sarà molto difficile che Messi possa giocare all'ombra del Vesuvio :-) Il grande talento che possiede questo giocatore gli permetterà sicuramente di poter scegliere la squadra dove giocare, ma penso che sia molto difficile che il Barcellona se lo lasci scappare via!
(fine dell'intervista)

Sono sicuro che l'intervista vi sia piaciuta, non dimenticate di fare una una visita agli Iscers al seguente indirizzo http://iscers.blogspot.com/ e di lasciare un commento. Vi verrà risposto in spagnolo ed in una gran varietà di altre lingue!

1)Massimo. 2)Nicolas. 3)Massi Rio. 4)Lars. 5) Jun.

Nota: Grazie a tutti, Yanzot, Jun Misugi, Lars, Massimo, Rio e Nicolas. Uno speciale ringraziamento a Pialbo per la collaborazione nell'intervista e per la traduzione.

El fútbol es un deporte que no conoce fronteras

Como resultado de la entrada de Variedad Plus al directorio italiano BlogItalia, me puse a investigar un poco los blogs de fútbol que estaban en la sección de deportes y me encontré con una buena sorpresa al ver que un blog Italiano comentaba acerca del fútbol sudamericano, en especial de La Copa Libertadores de América. Entre los equipos mencionados por este blog estaba el Caracas FC de la capital venezolana, entre otros equipos muy buenos y con mayor trayectoria futbolística dentro de este continente.

Eso me motivó a conversar con Pialbo y publicar esta entrevista (en italiano y español) para toda Hispanoamérica y los lectores asiduos de mi blog Variedad.

¿Por que el nombre de " ISCE Blog - Il calcio estero secondo noi"?
ISCE es un grupo de noticias (o newsgroup) italiano. La sigla está por it.sport.calcio.estero (fútbol extranjero). Todos los que escribimos en el blog escribimos en el newsgroup también. La mayoría llevamos años comunicándonos a través del NG, que existe desde 2003 y en algunos períodos (especialmente e
n correspondencia con los mundiales de fútbol) llegó a tener más de 10.000 posts por mes (el promedio es de 3.000-4.000 por mes). Se puede consultar acá: http://groups.google.it/group/it.sport.calcio.estero/topics

¿Cuantos colaboran con el blog de manera activa, como comenzaron y de donde escriben?
Somos unos cuantos, Yanzot, Jun Misugi, Lars, Massimo, Pialbo y Rio que escribimos en el Blog, aunque la frecuencia de los artículos no es la misma para todos. Yanzot de http://yanzot.blog.lastampa.it/ fue el que tuvo la idea de crear un blog a partir de los participantes al newsgroup. La mayoría son del Norte de Italia. Massimo escribe desde Londres, aunque parece que "se le borraron" los artículos que había escrito :-) Rio (Massi) y yo escribimos desde Roma. Nicolas hace parte del grupo aunque no escribe artículos, pero siempre nos deja comentarios: es suizo y ahora se encuentra en Tailandia.

¿Porque el contenido se enfoca hacia el fútbol del exterior y no solo de Italia?
El fútbol es un deporte que no conoce fronteras. Italia es un país donde el fútb
ol, además de ser deporte nacional, llega a su máximo nivel, tanto como selección nacional que como equipos de club, cosa que no se da en otros países. Pero en el exterior también hay muchísimos buenos jugadores y equipos, y mirando un partido de otro país se nota también otra manera de interpretar el juego. Interesarse sólo del fútbol italiano sería como ponerle un freno a nuestra pasión! En Italia se dice que la pasión por el fútbol es tan fuerte como la pasión por las mujeres: ¿acaso nos vamos a negar a querer una mujer que no sea italiana? :-)

¿Sienten que tienen respaldo de sus lectores italianos al colocar los análisis y resultados de los equipos de otros países?
El blog tiene su pequeña audiencia. Mucha gente se conecta de manera ocasional, pero muchos lectores llegan a nuestro blog del exterior.


Y en cuanto a los que no leen en italiano, ¿han obtenido resultados o les ha interesado su blog?
Principalmente el blog, al estar escrito italiano, está dirigido a una audiencia de habla italiana. Así que la mayoría de los lectores del blog se sitúan en Italia. Nicolas, es suizo de habla italiana. El blog está muy ligado al newsgroup, así que creo que la audiencia sea la misma: Italia, Inglaterra, Estados Unidos. Y, por cierto, Venezuela :-)

Pialbo, tu haces los análisis del fútbol latinoamericano ¿Por que?
Siempre me interesé del fútbol argentino, que es la única liga sudamericana que se trasmitía por televisión acá en Italia. Viajando y viviendo en América del Sur tengo amigos que son hinchas del uno o del otro equipo y el fútbol es siempre un buen embajador, el primer argumento que sale en una conversación suele ser acerca d
el equipo y los jugadores que a uno le gustan :-) Además, al ser extranjero, a los hinchas de un equipo siempre les gusta que te conviertas en aficionado del mismo equipo de ellos, y tratan de convencerte, te llevan al estadio, etc. Así que he tenido ocasión de ir algunas veces al estadio y mirar algunos partidos con ellos, ya sea de campeonato uruguayo, argentino, peruano o de copa libertadores.

¿Hay diferencias entre el fútbol latino y el europeo? ¿Cuales son las diferencias?
Hay muchas diferencias.
La más evidente es el presupuesto con el que cuentan los equipos europeos, que es inmensamente superior a lo de casi todos los equipos latinos. Por esta razón la mayoría de los equipos (y de sus aficionados) saben que al tener un buen jugador,
lo más probable es que al cabo de algunos años este se vaya a jugar al exterior. Pero el hecho que muchos jugadores sean vendidos a equipos europeos conlleva que grandes ingresos puedan llegar a través de la cantera del club, y muchos jugadores jóvenes tienen la oportunidad de ser valorizados y jugar con el equipo mayor ya a los 17 o 18 años o incluso antes, cosa que no se ve en absoluto en Italia, donde la edad media de los jugadores de los mejores equipos es muy alta y es muy difícil para un joven emerger. Con respeto al juego, las diferencias son también muchas. Primero, hay mucha diferencia de preparación atlética, acá a los jugadores se le exige mucho, y trabajan mucho en el gimnasio también. En muchos partidos latinoamericanos que miré, se nota que al final del partido los jugadores están cansados, mientras que especialmente en Inglaterra en cada partido corren al tope hasta el nonagésimo. Segundo, bajo el perfil de la táctica: en Italia es casi más importante la táctica que la habilidad del jugador, y se juega mucho con la táctica del fuera de juego, los jugadores no intentan driblar muy a menudo, etc. Esto no significa que en América Latina no haya espectáculo, al contrario, ahí se deja más espacio para las invenciones de los jugadores. Depende también del país del que hablemos, porque el fútbol brasileño no es igual al fútbol uruguayo o al chileno. El fútbol uruguayo me gusta porque le ponen mucha resolución a la hora de jugar y nunca se dan por vencidos: es la famosa "garra charrúa".

¿Que expectativa tienen de la Copa América a realizarse en Venezuela?
La Copa América es una cita importante, los clubes europeos estarán pendientes de
los partidos y seguro que se llevarán muchos de los mejores jugadores que tengan una buena actuación en la competición. Yo creo que Venezuela pueda organizar una buena edición de la Copa. Los equipos favoritos son, ni hay que decirlo, Brasil y Argentina. Yo creo que Venezuela y Uruguay podrán hacerlo bien, dependerá mucho de quien salga campeón del grupo A.

Según la opinión de ustedes ¿Cual es el 11 ideal del mundo puesto por puesto? ¿el mejor entrenador?
Realizamos una encuesta entre nosotros y resultó que en este momento de la temporada, en nuestra opinión, los mejores son:

GK - Cech (Chelsea FC)
DC - Carvalho (Chelsea FC)
DC - Nesta (AC Milan)
TD - Daniel Alves (Sevilla FC)
TS - Riise (Liverpool FC)
CC - Gattuso (AC Milan)
CAV - Kaká (AC Milan)
CD - Gerrard (Liverpool FC)
CS - Cristiano Ronaldo (Manchester UTD)
AT - Villa (Valencia CF)
AT - Drogba (Chelsea FC)
Entrenador: Rafa Benítez (Liverpool FC)

Banquillo: Buffon (Juventus FC), Materazzi (Inter FC), Agger (Liverpool FC), Maicon (Inter FC), Essien (Chelsea FC), Messi (FC Barcelona), Totti (AS Roma).

Y otra pregunta que esta en la mente de muchas personas, ¿Será posible ver a Lionel Messi con la camiseta del Napoli?
Sabrás que el Napoli ya no es aquel del tiempo de Maradona, yo creo que a no ser que Bill Gates compre el Napoli, será muy difícil que pase a jugar a la sombra del Vesuvio :-) El talento que tiene Messi seguro que le permitirá de vestir la camiseta que prefiera, pero creo que será difícil que el Barcelona se lo deje escapar!
(Fin de la entrevista).

Estoy seguro que han disfrutado de la entrevista, no dejen de visitarlos en la siguiente dirección http://iscers.blogspot.com/ y dejen sus comentarios, ellos le responderán en español sus preguntas, así tambien en otros idiomas!

1)Massimo. 2)Nicolas. 3)Massi Rio. 4)Lars. 5) Jun.

Nota: Gracias a todos, Yanzot, Jun Misugi, Lars, Massimo, Rio y Nicolas. Y un especial agradecimiento a Pialbo por la colaboración en la entrevista y la traducción.